Serra per ortaggi
Se si vogliono ottenere delle buone produzioni orticole anche con temperature molto rigide la soluzione è quella di utilizzare un ambiente protetto come la serra. Ecco una piccola guida su come realizzarla e alcuni segreti per un utilizzo.
Sempre più persone negli ultimi anni si sono avvicinate alla coltivazione diretta di verdure ed ortaggi. Una sorta di “ortomania”, dettata da numerosi fattori: risparmiare, consumare prodotti più sani, ritornare ad un ciclo naturale più corretto. I periodi migliori per la produzione orticola sono quelli compresi tra la primavera inoltrata e l’autunno, quando le temperature non sono troppo rigide e anche le specie più delicate possono crescere e dare i loro frutti senza troppi problemi. Se si vuole continuare la propria coltura di ortaggi anche in inverno la soluzione è quella della serra, un ambiente protetto che consente di riparare i vegetali dal freddo, avere delle buone raccolte anche in un periodo dell’anno poco favorevole e iniziare a seminare le specie che poi in primavera verranno trapiantate nel terreno per una coltivazione all’aria aperta.
Due le possibili opzioni per avere una buona serra in tempi rapidi ed iniziare la propria coltivazione in un ambiente protetto: acquistarla presso uno dei numerosi “garden center” specializzati, che prevedono di solito anche il montaggio da parte di personale qualificato oppure – se si vuole risparmiare e nello stesso tempo personalizzare la propria serra – costruirla da soli, con pochi materiali facilmente reperibili e una discreta manualità.
Per gli amanti del “fai da te”, il primo passo è l’acquisto dell’occorrente: per un buon tunnel-serra (la struttura viene di solito chiamata in questo modo per la particolare forma che la caratterizza) servono dei tubolari zincati dal diametro di pochissimi centimetri, che dovranno essere piegati - si può farlo manualmente utilizzando come leva un qualsiasi forma semi circolare – in modo da assumere la classica forma ad archetto. Dalla lunghezza dei tubi dipenderà poi l’altezza del tunnel serra: una valutazione che va fatta preliminarmente, in modo da acquistare in maniera oculata il materiale.
Piegati i tubi ed assunta la forma desiderata, alle estremità vanno saldati dei piccoli ganci sempre in acciaio, da utilizzare poi per fissare il telo di copertura alla struttura.
Per una serra di dimensioni medie ed un utilizzo di tipo familiare, è consigliabile realizzare un’area del diametro di un metro/un metro e mezzo e della lunghezza di 7/8 metri. Dipende poi ovviamente dalle esigenze specifiche, dettate dalla quantità di produzione che si intende realizzare. Nel caso della tipologia-media gli archetti vanno collocati, fissandoli nel terreno con forza affinché raggiungano una profondità di sicurezza, ad un metro di distanza l’uno dall’altro. Questo consentirà di realizzare una struttura resistente anche alle folate di vento più forti.
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Una volta posizionata la struttura sul terreno, non rimane che coprirla interamente con degli appositi teli. In commercio ne sono disponibili numerose varianti, con caratteristiche che si differenziano per resistenza e prestazioni: per un acquisto non troppo costoso e che consenta dei buoni risultati, si può scegliere tra il PVC o l’Etilene Vinile acetato (comunemente denominato EVA). Nel primo caso, abbiamo un materiale economico che garantisce un effetto serra buono, con caratteristiche di resistenza e flessibilità medie. Due le controindicazioni: tende a deformarsi con il vento e quindi in questo caso assume un’importanza strategica una struttura portante realizzata in maniera ottimale e tende a far salire troppo la temperatura interna della serra, inconveniente superabile grazie ad una frequente areazione dell’ambiente.
La Eva, il cui costo è più alto rispetto al PVC, garantisce una maggiore tenuta e forma meno condensa. Ha un ulteriore vantaggio: dura maggiormente nel tempo, al punto che va sostituito ogni tre o quattro anni.
Per un costo medio e una struttura dalle caratteristiche ottimali, potrebbe essere un’idea quella di utilizzare entrambi i teli con una doppia copertura, sfruttando i pregi di entrambi.
Prima di procedere a stendere il telo sulla struttura, è necessaria ancora una piccola operazione di particolare importanza: far passare del filo di ferro fra tutti gli archetti, ancorandoli saldamente tra loro. Le due estremità del filo di ferro andranno poi fissate a terra negli opposti lati tramite dei comuni (ma resistenti) picchetti da campeggio. In questo modo la struttura resisterà maggiormente alle intemperie e non rischierà di sollevarsi da terra, in caso di troppo vento.
Per quanto riguarda invece il fissaggio, sarà sufficiente legare con degli elastici il telo ai ganci che abbiamo in precedenza saldato alle estremità dei tubolari, assicurandoci che gli stessi ganci siano a livello del terreno.
La struttura è ora completata e può iniziare la vostra coltivazione in serra: per arieggiare il locale – operazione che va ripetuta periodicamente per evitare sgradevoli effetti di condensa interna (e quindi di umidità) che facilitano il proliferarsi di muffe e malattie fungine. Tale areazione – che va fatta sollevando una parte del telo – consente anche di abbassare la temperatura interna, che aumentando troppo rischia di danneggiare fatalmente le specie di piante più giovani o più sensibili.
Il vantaggio di una struttura come quella del tunnel serra è che può essere utilizzato anche in estate, quando le temperature troppo alte possono danneggiare o “bloccare” del tutto la crescita e lo sviluppo di una pianta. Altro suggerimento prezioso è quello di utilizzare il telo anche in primavera, quando le piantine coltivate in serra vengono trapiantate dai vasi nel terreno per la coltivazione all’aperto. Per evitare un passaggio troppo traumatico dalle condizioni climatiche interne della serra a quelle dell’aria aperta (spesso anche nei primi mesi primaverili è possibili avere delle giornate molto rigide), suggeriamo di utilizzare il telo per coprire le giovani piantine, una volta trapiantate nel terreno. Per le prime settimane rimarranno coperte e potranno irrobustirsi e abituarsi gradualmente alla luce piena, al calore del sole e al vento. Quando arriverà la primavera inoltrata, potremmo togliere il telo e utilizzarlo nuovamente per la serra “estiva”. Mentre le nostre piantine “invernali” inizieranno a crescere costantemente e a darci i primi, buoni frutti.
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