Albicocco - Prunus armeniaca
Come accade per molti altri frutti diffusi in coltivazione in Europa, anche l'albicocca si raccoglie sulle piante di una specie di prunus, chiamato Prunus armeniaca; piccolo albero, che raggiunge i 5-8 metri di altezza, a foglia caduca, originario della Cina, diffuso da millenni in tutta l'Asia, l'Europa e nell'Area del mediterraneo. Si tratta di un bell'albero, con fogliame ovale, verde brillante, liscio e lucido; in primavera, prima che compaiano le foglie, il Prunus armeniaca produce innumerevoli fiori a stella, di colore bianco o rosato, a cui faranno seguito i frutti, drupe ovali, polpose, di colore giallo arancio, vellutate, che contengono un grosso nocciolo. I frutti di albicocca sono da sempre apprezzati, crudi o essiccati, o utilizzati per preparare confetture e composte di frutta; molto apprezzata anche nella medicina orientale, adatta all'alimentazione anche dei più piccoli, si tratta di un frutto prezioso, ricco di vitamine e sali minerali. Esistono numerose cultivar di albicocco, con produzione di frutti in periodi differenti dell'anno, ponendone a dimora differenti varietà potremo avere albicocche mature a partire da giugno fino a fine luglio - inizio agosto.
Si tratta di un albero vigoroso, che non teme il gelo, e si pone quindi a dimora in giardino, in luogo soleggiato; pur non temendo il freddo, si tratta di una pianta a fioritura precoce, che quindi non viene coltivata nelle zone a clima invernale molto rigido, infatti la fioritura tardo invernale può venire completamente compromessa da gelate tardive; i frutti di prunus armeniaca inoltre prediligono luoghi soleggiati, caldi ed asciutti, e tendono invece a rovinarsi, o addirittura marcire, in zone molto piovose o con primavere ed estati fredde.
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Generalmente si accontenta dell'acqua garantita dalle precipitazioni primaverili, può però capitare che una primavera particolarmente siccitosa ci costringa ad annaffiare la nostra pianta di albicocche; le piante da poco a dimora necessitano di annaffiature al momento dell'impianto, e spesso anche durante l'estate, per permettere alle giovani radici di svilupparsi.
Ogni anno, in autunno inoltrato e a fine inverno, interriamo ai piedi della pianta dello stallatico ben maturo, per arricchire il terreno e migliorarne l'impasto.
Generalmente le maggiori potature che vengono effettuate sulle piante da frutto, e anche sull'albicocco, avvengono sulle piante giovani, in modo da scegliere la forma che la pianta avrà da adulta; nei frutteti di produzione le piante vengono potate basse, non più alte di 3-5 metri, con un portamento a coppa, per permettere una più rapida raccolta dei frutti. Nel giardino casalingo possiamo lasciare alla nostra albicocca un andamento più "naturale", permettendole anche di crescere maggiormente, se abbiamo lo spazio per farlo; evitiamo comunque di lasciare che sviluppi una chioma a fiamma, cercando di favorire lo sviluppo dei rami che allargano la chioma e che crescono verso l'esterno, piuttosto di quelli che si sviluppano dritti verso l'alto. Quindi in genere si procede accorciando i rami più lunghi e diradando le zone di chioma eccessivamente dense; evitiamo le potature drastiche sulle piante già adulte.
Capita in particolari annate che la pianta produca una quantità impressionante di frutti, per evitare che il portare a maturazione tutti questi frutti sia un lavoro eccessivamente gravoso per la pianta rimuoviamone una buona percentuale, in questo modo avremo anche frutti più grandi.
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L'albicocco appartiene alla famiglia delle Rosaceae, genere Prunus: lo stesso genere di altri alberi da frutto come ad e
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