Lenticchia - Lens culinaria

Generalità

La lenticchia è un legume di facile coltura e piuttosto resistente. È per questo diffuso in tutto il mondo, specialmente nelle aree svantaggiate. I semi sono una fonte importante di proteine di alto valore nutritivo, vitamine e sali minerali. Le piante esaurite possono invece essere impiegate come mangime per gli animali.

Va detto inoltre che in moltissime aree è impiegata all’interno dei cicli di rotazione dei terreni. È, come molte Fabaceae, in grado di catturare e fissare nel suolo una grande quantità di azoto atmosferico. Rende di conseguenza il substrato ideale per accogliere colture di maggior pregio, come alcuni cereali (frumento, orzo o mais).

Si tratta di una piccola erba annuale simile al pisello, alta fino a 45 cm, coltivata per il seme edule.

I fusti si ripartono da una breve radice a fittone. Le foglie sono alterne, pennate con quattro-sei paia di foglie oblunghe, terminano in un corto viticcio. Le foglioline hanno alla base dei rigonfiamenti (pulvini), che permettono alla foglia di ripiegarsi in condizioni di siccità. Il frutto è un baccello che contiene all'interno i semi.

lenticchia i fiori

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Caratteristiche della lenticchia

La lenticchia, lens culinaris, è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae. È un’erbacea annuale dallo sviluppo limitato visto che le varietà più grandi raggiungono al massimo 45 cm di altezza. Ha l’aspetto di un piccolo cespuglio, piuttosto ramificato e per lo più a portamento semiprostrato.

L’apparato radicale è costituito principalmente da una radice centrale fittonante, che non riesce a raggiungere grandi profondità: non è mai più lunga di 45 cm. Come tutte le piante appartenenti a questa famiglia è caratterizzata dalla presenza di numerosi tubercoli dove vivono batteri simbionti. Questi operano fissando nel terreno l’azoto presente nell’aria e rendendolo disponibile sia per la lenticchia, sia per le colture inserite successivamente

Sugli steli, piuttosto ramificati, sono presenti foglie alterne composte da foglioline pennate, fino a coppie di 8. I fiori, con la tipica corolla papilionacea, sono lunghi circa 5 mm e si declinano nel bianco, nel rosa o nell’azzurro chiaro. Nascono dalle ascelle fogliari, a gruppi di al massimo 4. Da questi si sviluppano dei piccoli baccelli prima verdi, poi gialli, contenenti al massimo due semi rotondi e appiattiti, di colore molto variabile: verde chiaro o scuro, beige, rosso, rosa, arancione e viola. Il diametro può arrivare fino a 8 mm. Le varietà si suddividono in due categorie: quelle a seme piccolo (meno di 6 mm di diametro) e quelle a seme grande (più di 6 mm). Nel nostro paese le prime sono le più apprezzate, perché hanno un sapore più delicato e la cottura non richiede un precedente ammorbidimento in acqua.


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Semina

semi lenticchia La semina della lenticchia può essere effettuata in autunno oppure in primavera. Nel nostro paese in linea di massima si procede tra marzo e aprile e la prima opzione viene riservata alle aree caratterizzate da climi molto miti.

Si comincia in autunno-inverno (dopo aver raccolto il cereale presente nell’area) vangando o arando almeno fino a 40 cm di profondità. Si lascerà riposare il terreno durante la stagione fredda in maniera che il gelo e il disgelo operino per disgregare profondamente le zolle.

Si semina in autunno al SUD e a fine inverno al nord, piantate in file con sesto 30-35 cm tra le file e 6-8 cm sulla fila; a una profondità non superiore ai due centimetri, a fine inverno al sud, a primavera inoltrata al nord.

Nelle specie cosiddette nane si terrà la distanza di cm 60 tra le file e 6-7 cm sulla fila. Si semina su terreno ben sviluppato e inumidito. Prima di seminare è meglio mettere in acqua i semi per una notte.

A marzo si affinerà ulteriormente il suolo e si procederà con la semina.

Questa si effettua direttamente a dimora: si tracciano dei solchi distanti da 15 a 45 cm (a seconda della varietà). Si spargeranno poi i semi, creando della postarelle con 5-6 semi a circa 30 cm di distanza una dall’altra. Interriamo a circa 4 cm di profondità utilizzando il retro del rastrello. Non è necessario irrigare. La germinazione avviene a temperature piuttosto basse, anche solo a 5 °C ed è piuttosto veloce.

Può essere utile dotarsi di reti di protezione dagli uccelli, che spesso si nutrono avidamente dei semi appena interrati.


Clima ed esposizione

La lenticchia gradisce climi temperati, possibilmente tendenti al fresco. È per questo che viene coltivata soprattutto nelle aree pedemontane o su altipiani.

Per ottenere buona crescita e abbondante produzione è bene inserire le piante sempre in una posizione ben soleggiata, dove ricevano almeno sei ore di luce diretta al giorno.


Cure colturali

Devono essere effettuate ripetute sarchiature per mantenere il terreno areato e sciolto e leggere rincalzature.

Le annaffiature: si praticano dopo la semina per facilitare la germinazione e si ripetono in particolare nella fase che va dalla fioritura all'ingrossamento dei baccelli.

IL CALENDARIO DELLA LENTICCHIA
Zone temperateZone montane
semina Fabaceae, Lens culinaris Marzo-aprile
fioritura Marzo-aprile Maggio-luglio
raccolta Maggio-luglio Agosto-settembre


Terreno

Terreno La lenticchia cresce al meglio su suoli prevalentemente poveri e aridi. È di fondamentale importanza che vi sia un ottimo sgrondo delle acque: i marciumi radicali e alcune malattie crittogamiche sono infatti uno delle poche cause di fallimento.

Vanno di conseguenza evitati i terreni estremamente argillosi o calcarei. Non gradisce però nemmeno quelli estremamente fertili e ricchi in sostanza organica o ad alta salinità. Per quanto riguarda il pH è invece abbastanza tollerante. Il suolo ideale può essere da subacido a subalcalino.


Concimazioni

Sarebbe opportuno effettuare una concimazione letamica alla coltura precedente. Si possono spargere 2 quintali di letame molto maturo per cento metri quadri di orto, interrandolo profondamente per tempo. Importante può essere un apporto fosfopotassico, a base di cenere di legno nella dose di 5-10 Kg per 100 mq.

Come abbiamo detto questa pianta non necessita di eccessivi apporti di azoto. È comunque buona norma fornire un terreno caratterizzato da media tessitura, dove le peculiarità migliorative del terreno si acutizzano.

Di solito l’inglobamento di ammendanti organici si effettua al momento della preparazione della coltura precedente (un cereale). Per velocizzare la crescita iniziale (sempre un po’ lenta) possiamo eventualmente spargere ancora al momento dell’impianto da 10 a 20 kg per ettaro di stallatico stagionato.

In quel momento è invece imprescindibile aggiungere buone quantità di fertilizzante con alto tenore di fosforo (per esempio anidride fosforica). Anche il potassio andrà integrato, però solamente nel caso il terreno ne fosse naturalmente carente.


Irrigazione

La lenticchia è una pianta particolarmente resistente alla siccità e raramente nel nostro paese necessita interventi sotto questo punto di vita. Distribuiamo acqua solamente nel caso la mancanza di pioggia si protragga a lungo e le foglie comincino a mostrare segni di ingiallimento. L’unico momento in cui è bene intervenire un po’ più frequentemente è durante la fioritura, per evitare la perdita del raccolto. Aspettiamo però sempre che il terreno risulti ben asciutto.


Raccolta e conservazione

fiore lenticchie Avviene in giugno - luglio prima che la pianta secchi. Le lenticchie si raccolgono da 4 a 5 mesi dopo la semina, da giugno a settembre. In Italia si effettua la lavorazione tra agosto e settembre. Il momento giusto è quando i baccelli sono secchi, ma ancora completamente chiusi. Si estirpano le piante e si lasciano al sole per una giornata. In seguito si appendono a testa in giù in un locale fresco e riparato e una volta che anche tutto il fusto appare secco si comincia a scuotere e battere in maniera che la granella cada al suolo (dove avremo steso un lenzuolo pulito per la raccolta).

Le lenticchie si possono conservare per un lungo periodo in un baratto a chiusura ermetica, in un posto fresco e asciutto.


Varietà

In Italia vengono coltivate in Sicilia, in Puglia, in Abruzzo e nel Lazio; oltre al tipo normale esistono le cosiddette lenticchie Marzoline e La Lente rossa di inverno


Lotta alle infestanti

Uno degli ostacoli più importanti è la crescita incontrollata delle infestanti. Queste riescono frequentemente a soffocare la coltura nelle prime lente fasi del suo sviluppo. È quindi basilare dedicarsi assiduamente alla sarchiatura del piede, evitando però di danneggiare le radici superficiali, piuttosto delicate.

Per limitare questo tipo di intervento è anche possibile effettuare un ciclo di falsa semina seguito dall’utilizzo di un diserbante non residuale su quell’area.


Sostegni

Soprattutto per le varietà di maggior sviluppo è consigliato l’utilizzo di tutori per evitare che il loro portamento strisciante renda difficile la raccolta e favorisca le crittogame e le infestanti. Si possono creare dei grigliati con canne naturali o sintetiche. In alternativa possono essere impiegate delle reti simili a quelle in uso per i piselli.


Storia

La lenticchia è probabilmente il legume di più antica coltura che conosciamo. È infatti dimostrato che veniva già coltivato nelle aree comprese tra le Siria e la Mesopotamia nel 7000 a.C. circa. Per il suo alto valore nutritivo si diffuse presto sia come coltivazione, sia come merce di scambio in tutto il bacino del Mediterraneo. Nelle civiltà greca e romana veniva considerato un cibo adatto solamente agli strati bassi della popolazione, però il suo commercio era molto fiorente. Erano infatti innumerevoli le navi che giungevano cariche dalle coste asiatiche e africane.

La popolarità continuò a crescere durante tutto il Medioevo, per poi andare a scemare dopo la scoperta dell’America e l’introduzione del fagiolo, più produttivo.

È comunque ancora oggi una delle coltivazioni di maggiore interesse a livello mondiale. I produttori più rilevanti sono l’India, il Canada e la Turchia.In Italia viene prodotta in alcune ristrette aree in quantità moderata, ma garantendo un’altissima qualità.


Malattie delle lenticchie

Fra i parassiti più comuni si ricordano L'antracnosi e la ruggine: malattie crittogame che si prevengono irrorando solfato di rame.

Fra gli insetti è dannoso il Tonchio che si combatte con solfuro di carbonio usato in ambienti ermeticamente chiusi.

Dannose sono anche le lumache e le chiocciole soprattutto dopo le piogge. Si eliminano manualmente o con trappole ed esche.

Gli afidi si possono eliminare biologicamente con irrorazione di macerazioni di piante adatte.


Lenticchie germogliate

Lenticchie germogliate Le lenticchie germogliate sono un cibo molto salutare e ricco di nutrienti. Possiamo prepararle personalmente.

Prima di tutto bisogna sciacquarle attentamente per liberarle dalla polvere delle lavorazioni. In seguito si metteranno in un barattolo con acqua tiepida chiudendolo con un tovagliolo pulito e un elastico.

Riponiamo il tutto in un luogo caldo.

Cambiamo ogni giorno l’acqua fino a quando non sarà spuntata la prima radichetta: a questo punto allarghiamoli su della carta che manterremo sempre umida. Saranno pronti in circa tre giorni.


Lenticchia: Utilizzi in cucina

Le lenticchie seminate e commercializzate in Italia sono abitualmente di pezzatura medio-piccola e non hanno bisogno di ammollo prima della cottura.

Quelle di pezzatura più grande possono necessitare invece di passare una notte in acqua. Un cucchiaio di bicarbonato è un valido aiuto per l’ammorbidimento del tegumento esterno e rendere più assimilabili alcuni sali minerali (come il ferro).

I tempi di cottura variano molto. È molto importante però cuocerle in abbondante acqua e salare solo alla fine, per evitare che risultino dure.