Coltivazione Melone - Cucumis melo

Il melone

Il Cucumis melo è una pianta annuale con fusto erbaceo flessibile, strisciante o rampicante, sarmentoso con ramificazioni laterali. Il melone è un prodotto di grande interesse per le nostre tavole, in particolare per quelle estive. Può infatti essere mangiato come antipasto, come frutta o come accompagnamento per un dessert.

Introdurlo nel nostro orto può essere anche una buona idea visto che, nelle giuste condizioni climatiche, cresce velocemente e non richiede grandi attenzioni.

fiore di melone

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Storia del melone

Il Cucumis melo giunse in Europa dall’Africa, anche se molti studiosi sostengono che le sue origini siano asiatiche, in particolare sia endemico della Afganistan.

Da noi è però conosciuto da secoli. Venne infatti introdotto come coltura verso il I secolo, sotto l’Impero Romano, ma era già conosciuto perché veniva importato precedentemente dalle coste Africane. Era infatti di grande interesse e considerato più un ortaggio che un frutto.

Molti personaggi famosi lo amavano alla follia. Tuttavia fino alla fine del 1800 il suo consumo venne ostacolato: vi era infatti il sospetto che potesse essere velenoso (cosa, poi, rivelatasi falsa). È possibile però che alcuni frutti di Cucumis melo dessero problemi di digestione a causa delle loro deperibilità. Una credenza (legata ad alcuni testi di Galeno) consigliava di cibarsene all’inizio del pasto o in abbinamento a cibi salati (quali il prosciutto) per evitare effetti i suddetti negativi. Da questo deriva il tradizionale piatto estivo ancora oggi in voga.

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Aspetti nutrizionali

Il melone è apprezzabile durante i mesi più caldi per la grande quantità di acqua che contiene. Per questo viene considerato, insieme all’anguria, uno dei prodotti più rinfrescanti e dissetanti in assoluto. È in più consigliato a chi è a dieta, visto il suo scarso apporto calorico ( 34 kcal per 100 g.). Fornisce buone quantità di vitamina C, vitamina A e vitamina B e fibre.


Foglie e fiori

frutto di melone Le foglie del melone sono alterne e glauchescenti e hanno le caratteristiche tipiche delle piante della famiglia delle cucurbitaceae.

Per quanto riguarda invece i fiori, questi sono monosessuati, ovvero i fiori maschili sono diversi da quelli femminili e posizionati in zone differenti della pianta.

I fiori maschili sono riuniti in gruppi di tre o quattro nell'ascella delle foglie e sui getti di seconda generazione. I fiori femminili si trovano solitari all'ascella della prima foglia sui getti di terza e quarta generazione. I fiori maschili compaiono per primi nella pianta.


Coltivazione

La coltivazione del melone è davvero alla portata di tutti. L’importante è scegliere un terreno ricco, un’esposizione ben soleggiata e inserire le piante solamente durante i mesi più caldi dell’anno.

Famiglia, genere e specie  Cucurbitaceae, gen. Cucumis melo
Tipo di pianta Erbacea annuale
Altezza a maturità Fino a 50 cm
Manutenzione e facilità di coltivazione moderate
Bisogno d’acqua Medio-forte
Moltiplicazione Seme, innesto
Resistenza al freddo Non resistente
Esposizione Pieno sole
Terreno Ricco, profondo, calcareo, subalcalino
Germinazione: giorni e temperatura 4-5/ minimo 18°C
Distanza tra le file 100-180 cm
Distanza nella fila 50-100 cm


Riproduzione

La fecondazione incrociata avviene ad opera degli insetti, anche se per le colture in serra è meglio ricorrere alla fecondazione artificiale.


Come ottenere le piantine?

fiori melone Come per tutte le coltivazioni da orto possiamo scegliere se acquistare i piantini o dedicarci personalmente alla semina. In ogni caso è bene sempre scegliere varietà selezionate sia per la qualità del frutto sia per la resistenza ai patogeni. Sotto questo aspetto si sono rivelati molto resistenti gli individui innestati. In questo caso l’incidenza di affezioni quali il fusarium è notevolmente abbattuta e la produzione è spesso molto più consistente. Per un orto famigliare possono essere una buona scelta visto che danno la possibilità di ottenere la massima produzione da un appezzamento di dimensioni limitate.


Semina e messa a dimora

semi melone Se scegliamo di seminare le nostre piantine è bene prima di tutto acquistare delle bustine di sementi di qualità.

Nel Centro-Nord si procede in serra o su lettorini caldi da febbraio ad aprile, in pieno campo invece da metà aprile a giugno. Nel Sud, invece, si può cominciare a seminare in pieno campo già da marzo.

Teniamo però presente che la semina avrà successo solamente se la temperatura del terreno si sarà stabilizzata al di sopra dei 13°C.

La semina all'aperto si effettua su file distanti un metro l'una dall'altra. Si lasciano cadere quattro semi in buchette distanti cinquanta centimetri. A germinazione avvenuta, si dirada lasciando la piantina più robusta.

Per quanto riguarda le colture anticipate, la semina si effettua a marzo in semenzaio su letto caldo. Le piantine si trapiantano in tunnel di materiale plastico trasparente dopo circa quindici giorni e si portano a dimora con un secondo trapianto quando la stagione lo consente, dopo aver preparato il terreno distribuendo nei solchi uno strato di letame che viene poi ricoperto.

La coltura forzata avviene in serra e si semina in dicembre in ambiente riscaldato. Si trapianta a gennaio sempre in serra.

Le piantine sono molto sensibili al trapianto. Le radici danneggiate, infatti, non riescono quasi mai a recuperare le loro funzionalità. Per questo il consiglio è di seminare direttamente a dimora o utilizzando appositi vassoi alveolari con substrato piuttosto compatto, che non si rompa nel momento del trasferimento.

Il diametro di ogni contenitore deve essere di circa 8 cm. Inseriamo in ognuno tre semi, con la punta rivolta verso il basso, a circa 3 cm di profondità ( in pieno campo in postarelle). Per 10 mq di coltura sono generalmente necessari dai 30 ai 50 gr di semi. Con temperatura minima di 18°C la germinazione avviene velocemente, in circa 4-5 giorni. All’emissione della seconda foglia vera si diraderanno le piantine, lasciandone una per vasetto, o postarella, scegliendo quella più vigorosa.

Il CALENDARIO DEL MELONE
Semina al coperto (Centro-Nord) Febbraio-aprile
Semina in pieno campo (Sud) marzo
Semina in pieno campo (Centro-Nord) Da metà aprile a giugno
Fioritura Maggio-settembre
Raccolta Da giugno ad ottobre (a seconda della zona e della varietà


Cimatura del melone

Impegnarsi con frequenti cimature è importante, anche se non indispensabile, per ottenere un gran numero di frutti e anticipare la raccolta.

Si interviene quando la pianta ha emesso la quarta foglia, cimandone l’apice. In questa maniera il fusto si diramerà in due fusti più piccoli. Bisognerà aspettare nuovamente che questi giungano a produrre la loro quinta foglia: si dovrà eliminare una parte del ramo arrivando fino alla terza. Per ottenere frutti grandi e gustosi è necessario però limitare la produzione di ogni singola pianta, lasciando maturare al massimo 6 frutti per volta.


Cure colturali

Il melone richiede molte attenzioni.

Prima di tutto le sarchiature devono essere frequenti, per arieggiare il terreno ed evitare l’insorgere di infestanti.

Come abbiamo già detto la predisposizione di una pacciamatura, con film appositi o con materiale naturale (quale paglia, erba secca o foglie) è di estrema importanza per evitare il veloce disseccamento del terreno.

Si possono impiegare anche tegole, pietre o piastrelle; immagazzinano il calore durante il giorno, rilasciandolo poi durante le ore notturne. Questo aiuta sia la crescita sia la maturazione dei frutti.

L'operazione più importante è la cimatura. Quando le piantine hanno cinque e sei foglie, si cimano sopra le prime due foglei; i rami che si sviluppano dopo questa operazione si cimano dopo le prime tre foglie e così si avranno piante con sei rami. Dopo la formazione dei piccoli frutti si cimeranno ancora i rami fruttiferi a due foglie sopra i frutti.

La pacciamatura, caratteristica delle colture in pieno campo, si effettua con film plastico nero o paglia allo scopo di combattere le piante infestanti, mantenere l'umidità del terreno ed impedire ai frutti di stare a contatto con la terra.


Raccolta

Raccolta melo Si esegue a scalare, tagliando il frutto quando il peduncolo manifesta le prime screpolature. Nello stesso tempo la scorza prende il colore tipico della varietà e il frutto emana un profumo e diventa tenero dove vi è la cicatrice fiorale.


Concimazione melone

Concimazione: oltre a quella letamica che dev'essere abbondante ed effettuata molto prima della semina è opportuno effettuare le concimazioni fosfo-potassiche in copertura dopo che le piantine siano germogliate e abbiano raggiunto una certa altezza.


Avversità

Tra i parassiti animali son temibili gli afidi, la nottua, al coccinella del melone, il grillotalpa. Il ragno rosso provoca chiazze chiare sulle foglie facendole seccare, talvolta forma sottili ragnatele che impediscono ai germogli di svilupparsi.

Tra le crittogame ricordiamo la Ticchiolatura, la Tracheofusariosi che si manifesta con ingiallimento e appassimento delle foglie seguito da disseccamento e comparsa di muffetta bianco-rosata. I frutti colpiti mostrano marciune vicino all'inserzione del peduncolo. La lotta si basa sull'uso di varietà resistenti e cercando di non procurare lesioni radicali alle piantine nel trapianto. Il nerume delle cucurbitacee colpisce i frutti maturi e si manifesta con zone marcescenti ricoperte da una muffa nera. La lotta si basa sulla raccolta tempestiva dei frutti, con l'eliminazione di quelli colpiti e con la limitazione degli interventi irrigui.


Varietà di melone

Varietà di melone Essenzialmente vi sono tre gruppi: i cantalupo (di dimensioni medie, polpa rosata, buccia sottile e liscia, molto dolci, ma poco conservabili), i retati (di dimensioni medie, polpa dolce e arancione, buccia retata, piuttosto resistenti e conservabili) e quelli invernali (di dimensioni medio-grandi, polpa bianca o verde, si conservano molto bene e per lungo tempo).

Innanzitutto vi è la divisione tra meloni invernali e meloni estivi.

Tra le varietà dei meloni invernali ricordiamo: il Gigante di Napoli, grosso con buccia sottile verde e polpa bianca molto dolce; Melone di Malta a polpa verde succosa e dolce; Morettino ovale di colore verde scuro e polpa verde tendente al bianco verso il centro.

Tra gli estivi retati ricordiamo il Melone Ananasso a polpa rossa col frutto piccolo molto profumato. Il Retato degli Ortolani con frutto lungo coperto da un reticolo di striature.

Tra i meloni Cantalupi ricordiamo: il Cantalupo Comune a polpa rossa, il Cantalupo Prescott a costole larghe preferito per gli antipasti.


Trapianto melone

Quando la piantina sarà arrivata a 3 foglie vere si può effettuare la messa a dimora definitiva. Soprattutto nel Centro-Nord è consigliabile predisporre delle zone coperte da tunnel e film plastico per evitare che eventuali cali di temperatura ne compromettano la crescita.

In questa fase è anche molto importante proteggere gli individui dalle infestanti: possiamo predisporre prima della messa a dimora una pacciamatura con film plastici. Questi evitano l’evaporazione dell’acqua, aumentano il calore immagazzinato dal terreno, incrementano la crescita delle piante e evitano l’insorgere di erbacce. Sono inoltre di enorme aiuto per mantenere i meloni puliti ed evitare quindi l’insorgere di marciumi (oltre a renderne più sicuro il consumo).

Possiamo inserire le piantine preparando buche con una paletta o un piantatore per bulbi. Bisogna però evitare assolutamente di interrare il colletto, facile preda di crittogame.

La distanza ideale tra le file va da 100 a 180 cm, sulla fila, a seconda della varietà, si va da 50 cm fino ad un metro.


Terreno e concimazione

terreno melone Il melone è, come tutte le curcubitaceae) una pianta molto esigente in fatto di terreno. Vuole substrati profondi, ma ben drenati e con un’ottima esposizione.

Necessita sempre di suoli molto ricchi in materia organica e dal buon impasto. Gli elementi indispensabili perché dia buoni frutti sono l’azoto, il fosforo, il potassio, il calcio e il magnesio.

Per ottenere buoni risultati è bene già dell’autunno precedente spargere abbondante stallatico maturo (ne sono consigliati fino a 5q per 100 mq).

È comunque sempre una buona idea, appena prima dell’inserimento delle piante, distribuire un buon concime completo di sintesi, in cui siano prevalenti fosforo e potassio. Non devono comunque mancare i microelementi.


Irrigazione melone

Le irrigazioni sono estremamente importanti. Si consiglia di distribuire acqua evitando di bagnare il colletto e di concentrare acqua in un unico punto. Questo aiuterà la prevenzione delle frequenti affezioni.

Il terreno dovrà sempre risultare leggermente umido. Quando il frutto ha raggiunto le dimensioni definitive e comincia la maturazione è bene sospendere del tutto la distribuzione idrica. Ne trarranno vantaggio il gusto, la consistenza e la conservabilità.


Avvicendamenti e consociazioni del melone

Dopo aver coltivato il melone in un’area, sarà bene evitare di inserirvelo nuovamente per circa 3-4 anni.

Si associa bene a fagioli, lattuga e mais.


Raccolta e conservazione

coltivazione meloni La raccolta inizia verso giugno per protrarsi fino alla fine di agosto. Le varietà di melone bianco maturano però fino all’autunno.

I frutti si raccolgono quando assumono la tipica colorazione ed emanano un profumo dolce.

Si taglia il peduncolo con coltello o forbici. Ogni 100 mq si possono ottenere da 200 a 250 kg di meloni.

Si conservano per pochi giorni in frigorifero o in un locale fresco, asciutto e ben aerato.


Parassiti e malattie

Le affezioni che possono colpire il melone sono molte. Ecco le più comuni:

antracnosi

I frutti si presentano ricoperti da macchie nerastre e marciscono. È causata da calore eccessivo abbinato ad umidità dell’aria e del terreno. Si previene con rameici e con adeguate cure colturali.

oidio

Le foglie si coprono di una patina bianca. Si previene con prodotti a base di zolfo e evitando di bagnare il fogliame. Prestiamo attenzione alle giornate piovose seguite da grande caldo.

fusariosi

Le nervature fogliari diventano gialle e portano la pianta al deperimento. Purtroppo non esistono rimedi. Se è frequente è bene usare piante innestate o di varietà resistenti.

Limacce e chiocciole

Pericolose soprattutto per le piante appena messe a dimora. Creaiamo delle barriere con cenere, creiamo delle trappole con birra. In casi estremi utilizziamo lumachicidi appositi.

Afidi

Si combattono con piretrine naturali.


Coltivazione Melone: Varietà

melone liscio Essenzialmente vi sono tre gruppi: i cantalupo (di dimensioni medie, polpa rosata, buccia sottile e liscia, molto dolci, ma poco conservabili), i retati (di dimensioni medie, polpa dolce e arancione, buccia retata, piuttosto resistenti e conservabili) e quelli invernali (di dimensioni medio-grandi, polpa bianca o verde, si conservano molto bene e per lungo tempo).