Broccoli
I broccoli sono una particolare specie di brassica oleracea, chiamata brassica oleracea var. italica; vengono coltivati dall’uomo da milenni, e si travo riscontro della loro presennza sulle tavole già dai tempi degli antichi romani; i broccoli, o broccoletti, sono piante biennali, che vengono coltivate però come annuali. Sono di buone dimensioni, e possono raggiungre i 60-80 cm di altezza, con ua ampiezza che può raggiungere i cinquanta centimetri. Producono un arbusto ramificato, all’apice dei cui rami vengono rpodotti ampi corimbi, che riuniscono minscoli fiori, molto compatti; i corimbi sono la parte che viene consumata. Hanno foglie allugate, poco coriacee e spesse, che spesso appaiono di colore bluastro, in quanto ricoperte da un sottile strato di pruina. I broccoli sono diffusi in coltivazione in tutto il mondo, molto apprezzati per il loro sapore, ma anche per le grandi proprietà organilettiche. OCme avviene per la gran parte deic avoli, anche i broccoli contengono zolfo, il cui tipico odore si avverte in modo particolare durante la cottura.
Proprio la presenza di zolfo rende queste verdure difficilmente appetibilid a parte dei bambini, nonostante tale sostanza non doni un sapore intenso o sgradevole alle verdure stesse, che anzi hanno un sapore moltog radevole e delicato.
Coltivare il cavolo broccolo è un’ottima scelta per l’ortolano amatoriale. È infatti una pianta che non richiede grande manutenzione e neanche un terreno estremamente ricco. Al contempo è però in grado di fornirci un prodotto gustoso e adatto a molte preparazioni oltre che estremamente salutare. Scegliendo alcune varietà specifiche, possiamo avere una raccolta scalare e prolungata: diviene quindi una coltura molto conveniente, anche acquistando i piantini presso un rivenditore.
I broccoli in Italia vengono tipicamente coltivati per venire raccolti durante i mesi autunnali ed invernali; in realtà, visto che questa verdura viene coltivata da millenni,esistono tantissime varietà, ognuna delle quali presenta un diverso periodo di produzione dei corimbi; tanto che in sostanza è possibile avere broccoli freschi sempre pronti quasi per tutto l’arco dell’anno. I broccoli prodotti nell’orto in genere sono disponibili, per essere raccolti, da settembre-ottobre, fino a marzo-aprile; alcune varietà particolarmente precoci possono già essere pronte in agosto, mentre varietà particolarmente tardive possono produrre i corimbi fino a maggio. Quando acquistiamo delle sementi o delle piantine di broccoli, chiediamo più o meno il periodo di raccolta dei corimbi.
I broccoli possono venire seminati in semenzaio, in genere impiegano 30-40 giorni per germogliare, e i primi corimbi si potranno raccogliere dopo 3-4 mesi; quindi in genere si seminano le varietà precoci in maggio-giugno, mentre le varietà tardive si seminano a partire da luglio-agosto. Nei vivai e sui banchi del mercato troviamo anche delle piantine già pronte, in genere nel periodo migliore per porle a dimora nell’orto nella zona in cui viviamo. Prima di posizionarci le piante, almeno un paio di mesi prima, l’appezzamento va ben lavorato, addizionato di stallatico maturo, per arricchirlo di azoto.
I broccoli si pongono a dimora in file, distanziati tra loro, e tra le file, di almeno 50-60 centimetri. Le piante tendono a crescere tanto, e quindi non allarmiamoci se lo spazio vuoto tra le minuscole piantine ci sembra molto. Visto che il trapianto nell’orto avviene in un periodo caldo dell’anno, ricordiamoci di annaffiare spesso le giovani piante, e con una buon a quantità di acqua; intervallando le annaffiature di almeno 2-3 giorni, favoriamo lo sviluppo di una apparato radicale ben profondo, che non rischia di subire eccessivamente i cambiamenti di clima.
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Il coltivatore amatoriale può scegliere liberamente se acquistare piantini presso un vivaio oppure dedicarsi personalmente alla semina.
La prima scelta può essere effettuata da chi vuole mettere a dimora solo poche piante oppure da chi desidera anticipare la raccolta. Non è infatti sempre facile ottenere germinazioni precoci in casa, senza poter garantire umidità e, soprattutto, temperature costanti e adatte. I professionisti ci possono invece offrire esemplari pronti e cresciuti nella maniera ottimale nelle loro serre.
Possiamo invece scegliere di seminare personalmente, specie se l’appezzamento che vogliamo riservare a questa coltura è molto ampio. Prendendo in prima persona la semente abbiamo più consapevolezza e libertà nel prediligere particolari caratteristiche produttive e di gusto. Informarsi presso i professionisti della zona è però sempre una buona idea: le varietà più comuni in commercio sono quelle che di solito danno in quelle date condizioni pedoclimatiche più risultati con minor sforzo.
CALENDARIO DEL BROCCOLO |
VARIETÁ | SEMINA | RACCOLTA |
Pugliese | Da aprile a giugno | Luglio-agosto |
Bronzino di Albenga, Calabrese precoce | Giugno-luglio | Settembre-ottobre |
Romanesco, Veronese, Pugliese tardivo, Calabrese tardivo | Agosto-ottobre | Da dicembre a marzo |
Le annaffiature continuano regolari fino a che il clima non diviene fresco; in autunno ed in inverno l’acqua si fronisce solo inc aso di siccità, o di terreno particolarmente asciutto. Periodicamente è bene sarchiar il terreno tra le piate, in modo da asportare tutte le piante infestanti. Non appena le piante di broccoli avranno prodotto il primo corimbo, all’apice del fusto rpingipale, cimiamolo, in modo da favorire lo sviluppo di corimbi anche sui rami laterali.
Lo sviluppo e la raccolta dei corimbi di broccoli avvengono nell’arco di alcuni mesi, e a scalare; quindi avremo broccoli freschi per svariate settimane, senza la necessità di raccoglierli tutti assieme. Dopo aver raccolto tutti i corimbi commestibili, è opportuno sradicare le piante, ricordando che è cosngialiabile evitre di coltivare altre brassiche nello stesso appezzamento per almneno 3-4 anni, per evitare che parassiti o malattie che svernano nel terrno possano rapidamente trovare nuove prede.
Il periodo in cui iniziare è strettamente legato alla varietà specifica. Bisogna quindi leggere attentamente le indicazioni sulla bustina. Indicativamente possiamo dire che al Nord si semina tra giugno e luglio, nel Centro-Sud invece si comincia da giugno per arrivare fino ad ottobre.
In commercio si trovano facilmente contenitori alveolari di tutte le dimensioni, soprattutto presso i consorzi agrari.
Scegliamo quelli con alveolo di almeno 3 cm di diametro e profondo almeno altrettanto. Riempiamoli poi con una composta apposita per semine, senza comprimere esageratamente. In ogni contenitore poniamo due semi distanziati di due cm e copriamo con 3-4 mm di terriccio o vermiculite agricola. Quest’ultima è l’ideale per ottenere germinazioni veloci vista la sua capacità di trattenere l’umidità, ma è al contempo molto leggera non ponendosi come ostacolo alla fuoriuscita della piantina.
La temperatura migliore per ottenere la germinazione è di circa 25°C. In queste condizioni le prime foglioline si vedranno dopo circa una settimana. Importantissimo è mantenere sempre alta l’umidità vaporizzando spesso la superficie e/o coprendo con un film plastico. In quest’ultimo caso bisognerà però ricordarsi di aerare spesso in maniera che non si formino muffe. Quando saranno visibili le prime foglioline toglieremo l’eventuale copertura e cominceremo ad irrigare normalmente, bagnando solamente il terreno. Dopo circa una settimana dalla germinazione ci occuperemo di sfoltire le piantine, lasciandone una sola per alveolo, quella più vigorosa. A circa 30-40 giorni saranno pronte per il trasferimento in pieno campo.
La lavorazione del terreno si effettua prima dell’inserimento delle piante. Si dovrà vangare l’area almeno fino a 40 cm di profondità. La coltura del broccolo in genere segue quella di altri ortaggi molto esigenti. Il letame inglobato precedentemente è di solito sufficiente a portare a conclusione anche questa coltura, oltre a rendere più soffice e drenante il terreno. Se però notiamo ancora una certa compattezza possiamo scegliere di creare dei dossi alti dai 15 ai 30 cm, in cima ai quali inserire poi le nostre piantine. In questa maniera lo sgrondo delle acque risulterà favorito e non incorreremo in marciumi o patologie radicali.
Per mettere a dimora le piantine bisogna estrarle dal vassoio inserendo una matita nel foro di scolo oppure dando un colpo secco sul bordo. Si effettuerà poi una buchetta nella terra, adeguata all’apparato radicale, utilizzando una paletta o un piantabulbi. Inseriamocela e compattiamo bene l’area circostante.
La distanza tra le piantine dipende dalla varietà. Le cultivar di grande sviluppo, come il Romanesco, vogliono circa 70 cm tra le file e 50 sulle file. Le altre tipologie si accontentano di 50-60 tra le file e 43-40 tra un esemplare e l’altro.
Il trapianto si effettua nel Nord da giugno fino ad agosto, a seconda della tipologia. Nel Centro-Sud si può invece proseguire anche fino all’inizio di novembre.
Come abbiamo detto non è generalmente necessario inglobare stallatico al momento della preparazione del terreno. Può invece essere utile aggiungere un prodotto ad alto tenore di fosforo e potassio: un’ottima idea è, per esempio, spargere nell’area qualche manciata di cenere di legna o un prodotto di sintesi come il solfato di potassio.
Per incentivare la crescita vegetativa, a coltura in atto, è bene, ogni due settimane, distribuire circa 30 g/mq di nitrato ammonico (o altro concime ad alto tenore di azoto). Sospendiamo circa un mese prima della raccolta per evitare l’accumulo di nitrati nell’infiorescenza. Questi, infatti, sono risultati molto dannosi per la salute ed è bene quindi limitarne l’apporto nelle ultime fasi della crescita. Ancora più attenzione bisogna prestare nel caso si coltivino varietà da foglia, dove l’accumulo risulta più rilevante.
Le irrigazioni devono essere leggere, ma costanti. Il terreno, quindi, deve sempre risultare umido, ma bisogna assolutamente evitare l’acqua stagnante che potrebbe causare marciumi all’apparato radicale e al colletto.
L’irrigazione a pioggia è possibile, è però consigliabile creare a lato della coltura dei solchi dove far scorrere l’acqua. In questa maniera il liquido arriverà direttamente alle radici senza compromettere né le foglie né il piede.
Per facilitare ancora di più la manutenzione possiamo, già durante la preparazione del terreno, approntare un impianto di irrigazione: sono ottime sia le ali gocciolanti sia i tubi porosi.
In ogni caso le ore migliori per questa operazione sono quelle mattiniere o, in alternativa, la sera evitando sempre di operare con il sole ancora alto e la terra calda. Ciò potrebbe essere causa di un dannosi shock termici a complicazioni alle radici.
I broccoli, come tutte le brassicaceae, vengono colpiti piuttosto spesso da marciumi, crittogame e parassiti animali. Per prevenirli è molto importante seguire tutte le buone tecniche colturali ed evitare di coltivare piante appartenenti alla stessa famiglia nello stesso terreno prima di quattro anni.
Nome | Prevenzione/Rimedi |
Larve di lepidotteri (ad es. Pieris sp.) | Piretrine e piretroidi, b. thuringiensis, spinosad |
Altiche delle crucifere | Piretrine e piretroidi |
Punteruoli | Piretrine e piretroidi |
Mosca del cavolo | Piretrine e piretroidi |
Xanthomonas sp. - Erwinia carotovora (virosi) | Rameici per contenere la diffusione |
alternariosi | Usare terreno sterilizzato/ nebulizzare iprodione |
micosferella | Evitare umidità/ prodotti specifici |
Ernia del cavolo | Regolare le irrigazioni, evitare eccessi di potassio e calcio |
Cancro del fusto | Sterilizzazione del terreno/nebulizzazione iprodione |
Il cavolo broccolo non richiede cure assidue. Come per tutte le colture è però basilare mantenere l’area sgombra dalle infestanti. Soprattutto nelle prime fasi dopo il trapianto queste potrebbero diventare troppo invasive e soffocare la nostra coltura.
È quindi importante intervenire regolarmente (almeno una volta alla settimana) con sarchiature e zappettature, prestando attenzione nel non danneggiare la nostra coltura. Questa operazione è al contempo molto utile per evitare la formazione di una crosta superficiale quasi impermeabile all’acqua.
Per evitare questi interventi, a inizio coltura, si può valutare l’utilizzo di teli pacciamanti in plastica o materiali biodegradabili. Oltre ad evitare le frequenti zappettature evitano un’eccessiva evaporazione dell’acqua permettendo un notevole risparmio idrico.
Sono inoltre utili per favorire la maturazione precoce dei prodotti: la loro superficie nera accumula calore e incentiva la crescita e l’accestimento.
Il raccolto, inoltre, risulta molto più facile da pulire non entrando praticamente mai a contatto con il terreno.
La raccolta dei broccoli si può cominciare quando le teste risultino ben formate e compatte, senza aspettare che i singoli fiori comincino ad aprirsi. Indicativamente si parte agli inizi dell’autunno, con le varietà più precoci, per terminare a marzo-aprile per quelle più tardive, anche a seconda del nostro clima.
Per quasi tutte le cultivar la raccolta si effettua tagliando la pianta quasi a livello del terreno, visto che non vi sarà emissione di nuove infiorescenze. Fa eccezione solamente il broccolo calabrese: per questo bisogna incidere subito sotto la testa. La pianta, infatti, porterà a compimento in seguito anche le infiorescenze laterali, più piccole, ma comunque compatte e saporite.
Per le varietà da foglia si interviene cogliendo di volta in volta quelle che hanno raggiunto le dimensioni adeguate, ma che devono risultare ancora tenere.
I broccoli sono una delle verdur che contiene maggior quantità di vitamina C, che purtroppo viene rovinata per la maggior parte durante la cottura; per questo motivo, coltivandoli nell’orto casalingo, ci è possibile raccoglierli quando sono ancora piccole e teneri, per mangiarli crudi, in pinzimonio, sfruttandone csò tutte le peculiarità.
Oltre alla vitamina C i broccoli contngono alte quantità di vitamina A, PP, vitamine del gruppo B, K. Molto presenti anche i Sali minerali e le fibre, che rendono i broccoli un alimento molto sano e dal potere depurativo.
Studi epidemiologici hanno negli anni dimostrato come il consumo di cavoli e brcoccoli sia utile per la prevenzione del cancro e delle malattie cardiovascolari. Si tratta quindi di un alimento che dovrebbe essere molto rpesente sulla tavola; anche perché si tratta di una verdura invernale, e quindi va consumata in un periodo dell’anno in cui la gran parte delle altre verdure disponibili sono conservate.
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