Stephanotis
In natura esistono alcune specie di Stephanotis , diffuse in Asia e in Madagascar; in vivaio si trova una singola specie: Stephanotis floribunda, detta anche jasminoides. Questa pianta è molto rigogliosa, con ampie foglie coriacee, sempreverdi, di colore verde scuro, lucide e compatte. I fiori ricordano quelli del gelsomino, ma sono più grandi e carnosi. Nonostante l'aspetto delicato dei fiori, queste piante sono vigorose e abbastanza resistenti; prediligono un terreno sempre ben irrigato. Durante la primavera e l'estate le annaffiature sono da fornire con grande regolarità, cercando di mantenere il terreno sempre ben umido, ma evitando di inzupparlo in modo eccessivo. Di solito si annaffia una volta ogni 2-3 giorni, controllando con la mano se il terriccio tende ad asciugare. Con l'arrivo del freddo le annaffiature devono diradarsi in modo netto, soprattutto nel caso di esemplari coltivati all'aperto per gran parte dell'anno. Conviene però evitare di lasciare il terriccio asciutto per lunghi periodi di tempo. Le Stephanotis coltivate in casa andranno annaffiate almeno una volta a settimana, anche in pieno inverno.
Queste piante sono molto rigogliose e tendono ad avere un ampio sviluppo; gli steli possono arrivare ad allungarsi fino ad alcuni metri, per questo si preferisce coltivare le Stephanotis addossate ad una spalliera di sostegno, come piante rampicanti. Non essendo dotate di alcun tipo di sostegno naturale, devono però essere fissate artificialmente, utilizzando della rafia, o del filo gommato per giardinaggio. In natura vivono in zone con clima essenzialmente caldo, per questo si tende a preferirle come piante da appartamento. Da maggio fino a settembre però conviene spostarle all'aperto, in modo che possano godere della ventilazione che si trova in giardino. All'arrivo del freddo autunnale si portano in casa, dove è comunque bene coltivarle in zone dove c'è un buon ricambio d'aria. Possono sopportare temperature vicine ai 5°C, quindi nelle zone in cui gli inverni sono miti si possono coltivare come piante da giardino, avendo cura di coprirle con dell'agritessuto in caso di clima particolarmente freddo.
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Le Stephanotis sono piante dallo sviluppo rigoglioso se coltivate nel modo corretto. Per fare in modo che la fioritura sia abbondante è consigliabile rinvasarle ogni anno, a inizio primavera, sostituendo il vaso con uno leggermente più grande, in cui sarà utilizzato del terriccio ricco e fertile, abbastanza ben drenato grazie all'aggiunta di perlite o di sabbia. Da aprile-maggio, fino all'autunno, si fornisce un buon fertilizzante complesso, specifico per piante da fiore. Conviene quindi acquistare un prodotto ricco in potassio, che contenga anche alcuni microelementi fondamentali per la vita delle piante, come ad esempio il rame, il ferro, il magnesio, il boro, il molibdeno. Il fertilizzante va aggiunto all'acqua delle annaffiature una volta ogni due settimane; oppure una volta a settimana, ma in dose dimezzata rispetto a quanto consigliato sulla confezione. Con l'arrivo dei primi freddi autunnali le concimazioni vanno sospese fino a primavera.
Le Stephanotis amano essere coltivate in posizioni molto luminose, ma allo stesso tempo temono i raggi solari diretti. Se tenute in zone dove il sole le colpisce, soprattutto in estate, il fogliame può ingiallire rapidamente, consigliandoci di spostare la pianta in luogo più ombreggiato. Queste piante sono abbastanza vigorose, ma possono essere colpite dalla cocciniglia, che ne rovina vistosamente il fogliame; questi insetti vanno debellati utilizzando appositi insetticidi. Durante i mesi estivi, in caso di caldo siccitoso, le foglie possono essere attaccate dai ragnetti rossi, che causano minuscoli puntini gialli; in questo caso è necessario utilizzare un acaricida, in quanto i ragnetti rossi non sono insetti, ma degli aracnidi. Le Stephanotis sopportano metodi di coltivazione che si discostano leggermente dalle loro necessità, a in caso di annaffiature eccessivamente frequenti, o se lasciate in situazione di siccità a lungo, possono manifestare il problema perdendo il fogliame. Ristabilire le corrette annaffiature permette di ripristinare rapidamente una vegetazione sana e ben sviluppata.