Pomodoro - Solanum lycopersicum
Il Pomodoro è una solanacea, parente di patate e melanzane; come le patate è originario dell'America centro meridionale, e venne importato in Europa già nel 1500, dai primi conquistadores spagnoli; il nome comune italiano, pomo d'oro, deriverebbe dal fatto che le prime piante importate in Europa avevano frutti gialli.
I pomodori, nome botanico Solanum lycopersicum, sono i frutti di piante annuali, di media grandezza, generalmente striscianti, che hanno un rapido sviluppo, tanto da poter crescere, in un paio di mesi, fino a due metri di lunghezza. I fusti sono sottili, flessibili, molto ramificati; portano grandi foglie frastagliate, ricoperte da una sottile peluria. Il fogliame del
solanum lycopersicum può causare leggere irritazioni della pelle in soggetti predisposti.
Le bacche del pomodoro, nelle specie botaniche, sono di colore giallo dorato, talvolta aranciate; è solo da un paio di secoli che le cultivar a frutto rosso hanno avuto il sopravvento su tutte le altre, generando addirittura la convinzione che i pomodori esistano soltanto di colore rosso acceso. La coltivazione di questa pianta avviene da millenni in America centrale e meridionale, da un paio di secoli in Europa ed Asia; la grande diffusione del pomodoro nelle cucine della gran parte del mondo ha portato nel tempo allo sviluppo di numerosissimi ibridi e cultivar; esistono infatti pomodori di colore bianco, giallo, rosa, arancio, porpora, ed anche rosso. Oltre ai molti colori, esistono pomodori di molte forme: allungati, simili a piccole boccette di sugo, come i famosi San Marzano; di piccole dimensioni come i Red Cherry; tondeggianti e di grossa pezzatura, fino a un kg a frutto, come i beafsteak, e poi costoluti, a forma di cuore, schiacciati.
Oltre a molte forme per i frutti, esistono molte forme per le piante cultivar; in generale negli orti familiari si coltivano varietà striscianti, con sviluppo simile a quello di un rampicante; per permettere alle piante di svilupparsi in minor spazio e per evitare che i frutti tocchino il terreno, rovinandosi, negli orti familiari i pomodori vengono provvisti di tutori, a cui assicurare le piante, per farle crescere erette. Tra i pomodori da orto esistono specie rampicanti, con sviluppo in altezza continuo per tutta la stagione vegetativa, e specie determinate, ovvero che tendono a svilupparsi per un'altezza definita, per poi fermarsi.
Le piante invece coltivate in pieno campo, dall'industria alimentare, sono generalmente varietà nane, o arbustive, che producono piccoli cespugli bassi; in questo modo è più semplice curare le piante ed i frutti con l'ausilio di macchinari.
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Le piante di pomodoro riscuotono da sempre un grande successo tra le piante da orto, grazie al fatto che sono di facile coltivazione; inoltre i pomodori sono tra gli ortaggi il cui sapore si differenzia molto tra quello dei frutti colti acerbi e fatti maturare in seguito, rispetto a quello dei frutti colti maturi, pronti per essere consumati. La polpa tenera e succosa è facilmente soggetta ad ammaccamenti e schiacciature, che possono portare ad un rapido decadimento dell'intero frutto; è per questo motivo che chi vende pomodori è costretto a raccoglierli ancora non completamente maturi, per poterli trasportare senza problemi. Quindi coltivando i pomodori nell'orto potremo godere appieno del profumo e del sapore di questi deliziosi ortaggi.
Si pongono a dimora in un luogo ben soleggiato, in piena terra, spaziando ogni pianta di almeno 50 cm da ogni lato; generalmente si pongono a dimora piccole piante già ben sviluppate, assicurandole subito ad un tutore eretto, tradizionalmente in bambù.
Prima di porre a dimora le piante si lavora a fondo il terreno, arricchendolo con dello stallatico ben maturo; quindi si posizionano le piantine e si annaffia a fondo il terreno.
Periodicamente si procede ad assicurare la pianta al sostegno, ogni volta che si allunga; in questo modo eviteremo che si sviluppi strisciando sul terreno dell'orto, occupando moltissimo spazio. I fiori sono a stella, e sbocciano in piccoli grappoli; non appena la pianta comincia a fiorire possiamo aggiungere al terreno del concime granulare a lenta cessione, oppure fornire ogni 10-12 giorni del concime liquido al terreno dell'aiola.
La cura periodica fondamentale quando si coltivano i pomodori è la sfemminellatura: con le dita asportiamo tutti i germogli secondari che si sviluppano all'ascella fogliare; se non asportati questi germogli tendono a svilupparsi molto, senza produrre fiori, e togliendo gran parte della forza vitale alla pianta, che tenderà a produrre molte foglie e frutti piccoli.
Oltre alla sfemminellatura, che va praticata ogni 2-3 giorni, è fondamentale ricordare di annaffiare il terreno dove sono coltivati i pomodori: evitiamo di mantenerlo sempre umido, ma interveniamo bagnandolo non appena si sia ben asciugato. Quando si annaffiano i pomodori è importante bagnare a fondo il terreno, cercando di bagnare uno strato di terreno profondo almeno 20-25 cm, evitando però di bagnare il fogliame. Generalmente si crea con la zappa un solco a fianco delle piante di solanum lycopersicum, spaziato di almeno 25-35 cm: l'acqua verrà fatta ruscellare in questo solco, in modo da creare un piccolo bacino, che lentamente penetrerà nel terreno, inumidendolo in profondità, senza però bagnare il fogliame delle piante.
Evitiamo di annaffiare le piante spesso e con parsimonia; interveniamo invece con regolarità, ogni 2-4 giorni, bagnando molto bene il terreno. Insistiamo in particolare in estate, quando andremo anche ad intensificare le annaffiature.
Periodicamente andremo anche a dissodare con la zappa il terreno attorno alle piante, in modo da rimuovere le piante infestanti che possono sottrarre nutrimento ai nostri pomodori.
Le piante di pomodoro spesso fioriscono nell'arco di alcune settimane; in seguito i frutti maturano a scalare, quindi sarà necessario raccogliere i frutti maturi, evitando di rovinare quelli ancora verdi, che spesso si trovano nello stesso grappolo dei frutti già da cogliere.
In commercio esistono numerose cultivar particolarmente resistenti alle principali malattie fungine del pomodoro; se non abbiamo la voglia o il tempo di controllare spesso le nostre piante, scegliamo di coltivare le varietà più resistenti, in modo da non doverci preoccupare delle malattie. In generale, se ben coltivati, i pomodori tendono a non sviluppare molte malattie.
Anche il Solanum lycopersicum è soggetto alle più comuni malattie da virus o batteri, tali malattie non possono venire curate, una volta che la pianta è stata attaccata: per evitare che si sviluppino è bene fare in modo che le piante siano sane, acquistandole in un vivaio di fiducia, o comprando sementi certificate; l'eliminazione delle erbe infestanti attorno alle piante allontana anche molti piccoli insetti, che possono essere vettori di virus anche gravi, che portano ad uno scarso raccolto o al disseccamento delle piante.
La gran parte delle malattie fungine, quali peronospora, Oidio, tracheoverticillosi, alternariosi, vengono evitate dall'utilizzo di piante sane, e dalle corrette cure colturali: evitiamo di bagnare il fogliame, soprattutto nelle ore più fresche della giornata; evitiamo di annaffiare le piante con acqua molto fredda, o comunque ad una temperatura molto diversa da quella ambientale.
La maggior parte delle malattie fungine rimangono a svernare nel terreno, da un anno all'altro; è quindi molto importante eliminare, a fine raccolto, le piante ormai inutili, evitando che rimangano sul terreno; fondamentale è anche praticare una corretta rotazione, anche nell'orto di famiglia: evitiamo di coltivare la stessa verdura nella stessa aiola di anno in anno; ogni anno cambiamo il tipo di verdura che coltiveremo in ogni aiola, evitando anche di coltivare solanacee sempre nello stesso luogo. Ad esempio possiamo coltivare in un appezzamento dei pomodori, l'anno successivo nello stesso appezzamento porremo dei fagiolini, l'anno successivo della lattuga, e poi potremo posizionarvi ancora dei pomodori.
In questo modo eviteremo che i piccoli funghi che affliggono queste piante rimangano nel terreno di anno in anno, trovando sempre nuove piante da attaccare.
Anche alcuni insetti si annidano tra le foglie del pomodoro; per evitare che l'infestazione divenga seria, capace di compromettere il raccolto, è consigliabile intervenire non appena vediamo i primi esemplari sulle nostre piante. Possiamo utilizzare prodotti insetticidi di sintesi, o prodotti naturali, è importante soltanto che si scelga un prodotto efficace. Poichè si tratta di piante che producono frutti commestibili, è bene ricordare di evitare di utilizzare prodotti insetticidi di qualsiasi tipo sulle piante da cui stiamo cogliendo i frutti maturi; controlliamo sempre sulle confezioni il periodo di carenza, ovvero il periodo entro il quale il prodotto è attivo, trascorso questo tempo potremo ricominciare a consumare i nostri pomodori senza problema.
Ricordiamo anche che alcuni insetticidi, che siano di sintesi o biologici, sono spesso ad ampio spettro, ovvero possono essere nocivi anche per gli insetti utili: quindi evitiamo di utilizzare insetticidi nell'orto con le piante in fioritura, per evitare di irrorare inavvertitamente anche api e altri insetti impollinatori.
Gli insetti più facilmente presenti sul pomodoro sono: afidi, acari, dorifora, cimici.
Questi insetti tendono ad attaccare il fogliame (dorifora, acari e afidi) e i frutti (cimice).
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