Asparago - Asparagus
L'asparagus è una pianta erbacea perenne provvista di un rizoma sotterraneo che in orticoltura prende il nome di zampa. Dalla zampa ogni anno spuntano i germogli chiamati turioni, che sono la parte commestibile. La raccolta dei turioni va fatta non appena spuntano dal terreno, prima del loro sviluppo aereo altrimenti lignificano e si trasformano in steli con foglie, fiori e frutti.
E' una pianta dioica a fiori maschili e femminili su due piante diverse. Quella dell'asparago è una coltura poliennale, che richiede alcuni anni di attesa prima di dare i frutti, ma che può durare anche una quindicina d'anni in produzione.
L'asparagus cresce bene nei terreni sciolti e fertili, le zone di sabbia fertile sono ideali per l'asparagiaia.
Questo tipo di coltura non rientra nelle rotazioni, poiché l'asparagiaia resta sul terreno per molti anni. Comunque l'asparagus non deve essere piantato dopo bietole e patate. Dopo l'estirpazione dell'impianto non si deve ripetere la coltura per almeno otto anni.
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le zampe (le radici) si acquistano in appositi vivai, ma si possono riprodurre per seme con seme di ottima qualità, distribuito in un semenzaio all'inizio della primavera in file distanti trenta centimetri e alla profondità di un centimetro. Dopo circa trenta giorni dalla nascita, si diraderanno mettendo una piantina ogni dieci - dodici centimetri, naturalmente verranno attuate le irrigazioni, le zappettature e le scerbature. L'anno dopo, verso metà febbraio fino ad aprile, si otterranno le zampe per impiantare l'asparagiaia. Onde facilitare il germogliamento del seme, si immerge la semente per qualche ora nell'acqua. Per un metro quadro di semenzaio servono 4 - 7 grammi di semi. Il trapianto delle zampe va fatto da novembre a marzo, disponendole in fosse profonde da venti a trenta centimetri e larghe da cinquanta a novanta. Le file andranno parzialmente riempite da uno strato di letame amalgamato, terriccio e torba. Le zampe andranno potate per pareggiare l'apparato radicale e piantate in file nelle fosse alla profondità di dieci - dodici centimetri, distanziandole tra loro quaranta - sessanta centimetri.
le concimazioni organiche si effettuano all'impianto mediante interramento, ad una profondità di 30-40 cm, di 6 - 7 quintali per cento metri quadri, qualche mese prima dell'impianto. Siccome l'asparagiaia occupa il terreno per più anni, è bene distribuire annualmente, durante l'inverno, 1 - 2 quintali di letame nelle fosse. Nei terreni poveri di calcio si spargeranno al momento dell'impianto 10 Kg di calcinacci per cento metri quadrati oppure cinque Kg di Litotamnio per cento metri quadrati. Per la concimazione fosfatica si potranno distribuire 3 kg/100 mq di farina d'ossa.
scerbature e zappettature appena dopo l'impianto per arieggiare il terreno e tenerlo pulito dalle erbe infestanti. Gli steli ingialliti vanno eliminati in autunno e le piante andranno scalzate. In primavera del secondo anno si sostituiranno le zampe che non sono attecchite. Al terzo o al quarto anno, quando si incominciano a raccogliere i turioni si rincalzerà la pianta.
La prima raccolta dopo la messa a dimora si effettua al terzo anno verso aprile per circa trenta - quaranta giorni. Il turione viene asportato con un particolare attrezzo quando avrà raggiunto una misura idonea.
Le irrigazioni si effettueranno al momento dell'impianto nel caso di terreni sciolti, e due volte l'anno nel caso di andamenti stagionali asciutti.
Fra i parassiti animali è importante la mosca dell'asparago che scava gallerie nello stesso causandone la morte o la deformazione dei turioni. La lotta preventiva si basa sulla distruzione degli steli infestati e dell'impianto delle nuove asparagiaie in zone ventilate. La lotta diretta prevede trattamenti con legno quasso addizionato a sapone.
La Criocera dell'asparago rosicchia invece, la parte aerea della pianta. La lotta consiste nello spolverare litotamnio sulle piante col favore della rugiada o trattamenti col rotetone.
Contro le malattie crittogame si può intervenire con la poltiglia bordolese.
La ruggine dell'asparago è la malattia più importante di questa pianta . Si manifesta in primavera sui turioni con macchie giallognole ovali. In seguito sui fusti, rami e foglie si diffondono delle pustole brune le quali fanno sortire la polvere rossastra, e ciò fa seccare la parte aerea.
La lotta preventiva prevede l'eliminazione in primavera dell'asparago selvatico per poi bruciarne gli steli in autunno per eliminare le spore infette. La lotta diretta consiste nei trattamenti di soluzione idroalcolica di propoli (150 cc.) addizionata a Sulfar (250 g. in 100 l d'acqua).
in commercio si trovano il D'argenteuil precoce tardivo, il Mary Washington, il Darbonne selezione n.3, il Giant Mammouth, il Grosso di Erfurt, il Connover's Colossal.
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L'asparago selvatico, appartenente alla famiglia delle Liliacee, è una pianta molto diffusa, che cresce anche in modo sp
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