Grano duro
Un campo di grano duro, come quasi ogni tipo d'erba, avrà una resa migliore in un terreno con umidità moderata. È consigliabile annaffiare i semi di grano due o tre volte all'anno in caso di un clima particolarmente secco. È infatti molto importante considerare che in un ambiente secco, il fertilizzante farà crescere il grano più rapidamente e assorbirà gran parte del'umidità presente nel terreno circostante. Non bisogna, tuttavia, esagerare con l'acqua: a tal proposito, i letti rialzati sono una soluzione importante per assicurare che le piante di grano duro non restino intrappolate a mollo sotto l'acqua. Il grano duro è tipico dei paesi con clima temperato caldo, ed è bene ricordare che il grano duro ha beneficiato di una notevole espansione attorno agli anni 70, in Italia, grazie alle politiche agricole della CE.
Per coltivare il grano duro, la primissima cosa da fare è determinare il tipo di terreno a nostra disposizione. Il grano invernale si pianta in autunno per venir raccolto in primavera. Per prima cosa andrebbe utilizzato un attrezzo per preparare il terreno (pale, rastrelli, o altro). Una volta livellato, il suolo dovrà essere cosparso di fertilizzante. A questo punto, si dovranno piantare i semi: è possibile spargere manualmente i semi nella zona oppure utilizzare una seminatrice. Una volta terminato, il seme di grano andrà ricoperto con il terreno. Essendo una pianta annuale, andrà ripiantata ogni anno, ovviamente; bisognerà evitare di piantarla troppo presto, perché si rischierebbe di esporla a stress per siccità o altri inconvenienti, così come è meglio non piantarla troppo tardi (questo potrebbe impedire alle piante più piccole di svilupparsi in maniera completa).
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Per quanto concerne la concimazione, in linea di massima, possiamo dire che il grano duro ha ovviamente dei valori medi da tenere in considerazione, e che si riferiscono ai tre macro-elementi principali: azoto, fosforo e potassio. Tali valori andranno proporzionati, ovviamente, alla produzione che si ritiene plausibilmente realizzabile. Importantissimo sottolineare come la concimazione azotata renderà la granella ancora più proteica. Sarà infine fondamentale adoperare erbicidi in quantità leggermente inferiori a quelle utilizzate, ad esempio, nel grano tenero, poiché il grano duro si mostra decisamente più suscettibile ad essi. Andrà, inoltre, interrata la paglia del cereale precedente. Per quanto riguarda la semina, invece, è sempre meglio che sia "tardiva" in quei territori giudicati a rischio.
Esistono diverse minacce ad una coltivazione di grano duro. In primis il rischio di allettamento, ovvero il ripiegamento delle spighe fino a terra a causa del vento e della pioggia, condizione che rende difficoltosa la mietitura del raccolto. A tal proposito ricordiamo che nel 1974, a Roma, fu ottenuta una mutazione del grano duro chiamata "Creso". Ciò fu possibile mediante l'irradiazione di raggi X e gamma della variante "Cappelli". Il "Creso" presenta un fusto più basso del normale, e quindi più resistente, tra le altre cose, al fenomeno dell'allettamento. Gli altri rischi, per una coltivazione di grano duro, sono rappresentati ovviamente dai parassiti. Esistono numerosi funghi patogeni che possono prendere di mira il grano duro,causando quello che chiamiamo "Mal del piede", ovvero una patologia che si manifesta sulla parte bassa del frumento e sulle radici. Per prevenire il "Mal del piede" è dunque necessario fare in modo che l'acqua non ristagni e che vi sia sempre una buona concimazione del campo: il miglior mezzo di prevenzione per il "Mal del piede" è una buona concimazione azotata. Va inoltre evitata la semina troppo in anticipo rispetto ai tempi.