Rapanello

Coltivare il rapanello: irrigazione

Per coltivare il rapanello bisogna porre particolare attenzione all'irrigazione. Si dovrà intervenire, ovviamente, anche in base al periodo di coltivazione, valutando se le precipitazioni atmosferiche naturali sono o meno sufficienti. Nel caso in cui si esageri con l'apporto idrico, potremo avere uno sviluppo migliore della parte aerea a danno del rapanello stesso che risulterà piccolo o non crescerà affatto. Al contrario, limitando troppo l'annaffiatura il nostro rapanello sarà legnoso. Ne pregiudicheremo anche il sapore che sarà caratterizzato da un'eccessiva piccantezza. Fin dai primi giorni della piantina, che germoglierà nel giro di pochissimo, dovremo cercare di bilanciare il più possibile l'apporto, dosandolo esattamente sul fabbisogno idrico ottimale della pianta, intervenendo se il terreno è troppo asciutto e con moderazione.
Raccolta rapanelli

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Come prendersi cura del rapanello

Rapanelli in vaso Il rapanello si può coltivare sia in pieno campo che in un contenitore o in un vaso. Può essere seminato a partire dall'inizio della primavera e durante tutta l'estate. Alcune specie sono più adatte a determinati periodi di altre. Per ottenere più raccolti è raccomandabile seminare a scalare. La coltivazione è molto veloce e, nei periodi più favorevoli in appena un mese avremo il nostro ravanello pronto per essere gustato. Non bisogna eccedere con la semina poiché la germinazione, oltre che veloce, è molto semplice. Le giovanissime piantine, anzi, andranno sicuramente diradate quando raggiungeranno la dimensione di alcuni centimetri, evitando di concentrarne troppe in poco spazio e regolandosi su una distanza di almeno 5-7 cm. Per il resto non ha particolari esigenze e la coltivazione va in genere a termine con successo.

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Terreno e concimazione

Classica crescita del rapanello Il terreno ottimale per la coltivazione del rapanello è sciolto, con una buona capacità di drenaggio. Si prepara precedentemente la terra con un intervento profondo di lavorazione. Ad alcuni mesi dalla semina, se necessario, si può aggiungere un po' di sabbia al nostro terreno che ne beneficerà. Se il nostro appezzamento d'orto a cui decidiamo di destinare i rapanelli è caratterizzato da un'eccessiva aridità, si può aggiungere del normale concime, acquistabile nei negozi di fai da te e di giardinaggio, ad esempio quello granulare per orti. In fase di crescita e di sviluppo della pianta, anche in considerazione del breve arco di tempo, non sarà necessario intervenire con ulteriori prodotti aggiuntivi. Anzi, un'eccessiva dose di concime, specie quello a base di azoto, potrebbe portare ad uno sviluppo eccessivo della parte aerea e un pessimo risultato sottoterra, dove cresce il rapanello che andremo a consumare.


Rapanello: Esposizione, malattie, raccolta

Rapanelli raccolti Premettendo che il breve tempo di crescita del rapanello non consente l'insorgere di malattie come la peronospora o altri tipi di attacchi fungini, il rapanello non è comunque immune. Come il cavolo, può essere attaccato dal grillotalpa e dai fastidiosi afidi. Lo noteremo dalle foglie che appariranno bucherellate. Per evitare di danneggiare l'intero raccolto si potrà cercare di intervenire con un prodotto come il piretro o, meglio, eliminando gli esemplari danneggiati e con decotti naturali. Il rapanello predilige un'esposizione alla luce del sole che garantisca la diretta azione dei raggi durante la giornata. Tuttavia il clima migliore non è quello estivo e si raccomanda, dunque, di evitare di metterlo a tutto sole se decidiamo di coltivarlo nei mesi estivi di caldo più intenso. La raccolta avviene a scalare.



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